Indicazioni per implementare l’oncologia di precisione

Indicazioni per implementare l’oncologia di precisione - immagine di copertina

Medicina personalizzata

Il progetto POP parte dall'esperienza dei professionisti che lavorano sul campo per raccogliere indicazioni su come agevolare l'accesso alle nuove tecniche diagnostiche e a percorsi di cura innovativi. Ce lo spiega Maria Carla Barducci, Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC), PO Santa Maria della Misericordia, Udine

L’Oncologia di Precisione è una delle grandi aree di innovazione nella lotta ai tumori e offre la possibilità ai pazienti di accedere a terapie sempre più personalizzate e, per questo, più efficaci.
Nuove metodiche di sequenziamento genico esteso (Next Generation Sequencing) e sempre maggiori terapie a bersaglio molecolare sono strumenti che cambiano radicalmente le prospettive di cura dei pazienti che affrontano l’esperienza del cancro.
Una rivoluzione che rappresenta al contempo una sfida nella gestione dell’imponente volume di dati disponibile. Una rivoluzione che bisogna guidare attraverso percorsi, strumenti e modelli nuovi, efficienti, sostenibili.

1. Nell’ambito dell’oncologia di precisione sono fondamentali diagnostica e tecnologia, che modificano rapidamente gli equilibri all’interno dei percorsi terapeutici. Da queste premesse nasce il Progetto Oncologia di Precisione. Con quali obiettivi e su quali asset si snoda?

Lo scopo è identificare gli elementi chiave per la implementazione dell’OdP nei Sistemi Sanitari attraverso un processo che parta dal basso: dall’osservazione dei fenomeni sul campo e dall’ascolto dei professionisti e dei pazienti. Crediamo che chi lavora all’interno dei percorsi abbia le competenze e la visione occorrenti per capire quali siano le necessità emergenti e come utilizzare gli strumenti innovativi per dare risposte concrete. È molto importante anche la collaborazione tra i diversi professionisti che lavorano nel percorso di cura: l’impatto di un cambiamento deve essere valutato in tutte le fasi per non creare colli di bottiglia o ridondanze.

2. Qual è la situazione in Italia in termini di accesso all’oncologia di precisione? Qual è la sfida più grande nella definizione di percorsi condivisi che garantiscano un equo accesso all’oncologia di precisione?

Una survey condotta qualche mese fa, nell’ambito del nostro progetto, ha coinvolto più di cento Strutture di oncologia medica in tutta Italia (afferenti a CIPOMO) e ci ha permesso di ottenere una visione della situazione a livello nazionale. I risultati, presentati al Congresso europeo ESMO a Parigi, hanno evidenziato che la conoscenza delle raccomandazioni pubblicate fino a quel momento non era molto diffusa; che in molte realtà le analisi di biologia molecolare non si basavano ancora sulle nuove tecnologie e che anche l’approccio a queste ultime variava molto da centro in centro con l’utilizzo di pannelli genici più o meno estesi. È stato inoltre evidenziato che in quasi un terzo dei centri rappresentati in questa survey non c’era accesso a un Molecular Tumor Board e che nei centri in cui era stato attivato molti professionisti non riferivano casi per consulenza a causa di organizzazioni non idonee a soddisfare i bisogni clinici.
I dati completi saranno pubblicati a breve su una rivista scientifica internazionale. Questa situazione fa riflettere sull’efficacia delle iniziative intraprese fin qui e sulla necessità di adottare un metodo che consenta di superare alcuni ostacoli.
Le sfide sono molte: modificare l’organizzazione dei percorsi integrati di cura basati sull’istotipo (l’organo da cui si sviluppa il tumore) verso il nuovo approccio basato sul profilo genetico; fare fronte al ritmo dell’innovazione e alla gestione del sapere; produrre evidenze sulla possibilità di implementare nuovi modelli organizzativi e testarne l’efficacia, valutare il coinvolgimento dei pazienti…

3. Quali le indicazioni (statement) nate dal progetto e con quali risvolti clinico-professionali e organizzativo-gestionali?

Vi sono alcuni punti chiave che sono stati affrontati e validati sia nella fase regionale che in quella nazionale del progetto. La necessità di assicurare l’accesso alla diagnostica molecolare con tecniche di sequenziamento esteso attraverso approcci simili nell’utilizzo delle tecnologie. La definizione di un range appropriato di geni per le analisi di primo livello, per assicurare una corretta e agile gestione dei dati e della comunicazione tra professionisti e con i pazienti. L’identificazione di strumenti adeguati a garantire al paziente un’informazione chiara prima e dopo le analisi (consenso informato e referto). Oltre a ciò sono state definite alcune indicazioni per assicurare l’appropriatezza e la qualità del percorso, anche attraverso scelte macro organizzative e processi di accreditamento.

4. Quali i next step del progetto?

Stiamo continuando a lavorare sul consolidamento delle attività aziendali che hanno già portato all’inserimento dell’attività di MTB nei percorsi di diverse patologie. A livello regionale, gli statement derivati da questo progetto sono stati recepiti e saranno integrati nella rete oncologica; l’obiettivo è un’adozione formale in tutte le Aziende per garantire le attività di Oncologia di Precisione nel territorio regionale.
A livello nazionale, dopo aver consegnato gli statement prodotti in collaborazione con le Società scientifiche di oncologia (CIPOMO, AIOM e COMU) e di anatomia patologica (SIAPeC) e consegnate al Presidente della Conferenza Stato Regioni, Massimiliano Fedriga, e ad Agenas, attendiamo le indicazioni delle Istituzioni, come previsto dall’art. 8 della L.233/2021.

Credits
Il Progetto “Oncologia di Precisione” è stato avviato nel luglio 2021 dall’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC) in collaborazione con la SDA dell’Università Bocconi di Milano e con il Collegio dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO). Un decreto della Direzione strategica ha istituito il gruppo di lavoro per le attività del MTB nell’ambito di una sperimentazione gestionale e organizzativa.
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